Stradiotto: ottimo candidato, pessima candidatura.

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  1. antonino stina'
     
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    Stradiotto: ottimo candidato per una pessima candidatura.
    Dopo molte ore di riflessione alcune considerazioni.
    Ho conosciuto Marco in occasione della campagna elettorale del 2005 a sostegno di Cacciari. Non ė particolare ininfluente. Quello fu l'unico momento,a mia memoria, in cui il centro sinistra provó a fare chiarezza al suo interno. Il carisma di Cacciari non fu sufficiente e subito dopo le elezioni di nuovo tutti insieme, piú per il potere che per la cittá, invischiati un un abbraccio mieloso che rende difficile ogni passo.
    Ero rimasto favorevolmente colpito dalla sua operosità, dalla sua energia, dal non cincischiare, dalla sua capacità di decidere, non sempre democratica ma efficace. D'altronde se non sbaglio aveva l' incarico, per conto della Margherita nazionale, di plenipotenziario per la campagna elettorale.
    Tali sensazioni sono state confermate in seguito rafforzate dalla sua disponibilità a mettersi in gioco, fino alle ultime elezioni politiche dove ho molto apprezzato il suo misurarsi alle primarie, fatta salva qualche rimostranza successiva, pur comprendendola.
    Questo per dire che è persona che stimo, dispiaciuto forse per il fatto che in questi ultimi due o tre anni, non sia stato cosí presente nelle vicende del Pd veneziano, almeno nei momenti ai quali avevo accesso, ovvero quelli ufficiali, non ai caminetti.
    Quindi Marco è un OTTIMO candidato.
    Il problema é la sua candidatura.
    Non si é candidato un mese fa con un programma per il PD veneziano, magari insieme ad altri candidati con altri programmi.
    Il congresso VERO di cui molti dirigenti si riempiono la bocca secondo me é questo: confronto fra opzioni politiche e persone diverse, complementari forse, ma alternative.
    Bene a Venezia, per l'ennesima volta, non sarà possibile: tutti insieme indistintamente e convenientemente ( si vuole far credere anche appassionatamente, ma non sarà così, la passione é un'altra cosa).
    A maggior ragione con le regole congressuali che ci siamo dati sarà impossibile far emergere diverse opzioni politiche e diverse priorità. Sarà quindi impossibile capire quali siano le idee politiche prevalenti per il nostro PD veneziano.
    Il candidato segretario, unico sarà sostenuto da un'unica lista dove non sarà possibile esprimere preferenze. Quindi immagino che nei circoli ci si scannerà per entrare nelle giuste posizioni per far parte dell'assemblea, o forse i capi bastone si accorderanno tra loro e con i segretari per decidere chi e quanti ne spettano a ciascuno. Stessa cosa per comporre la direzione provinciale che auspico si costituisca prima del congresso nazionale per non tradire la sostanza del regolamento congressuale di svincolare i livelli territoriali da quello nazionale.
    Marco ha affermato che su di lui non si é fatto nessun accordo sottobanco. Forse ha ragione c'é stato semplicemente un accordo: non alla luce del sole, ma all'ombra della luna. Ogni accordo ha delle condizioni da rispettare, altrimenti saremmo di fronte ad un mandato di tipo "commissariale", cosa di cui sinceramente dubito.
    Responsabilità solo di Marco? Solo in parte.
    Sua é la responsabilità di non essersi candidato un mese fa, con un motu proprio, il resto é la responsabilità di altri.
    Da un lato i tutori dell'ordine costituito, dall'altro i presunti sovvertitori dell'ordine costituito.
    I primi per il timore che dimostrano ogni qual volta qualcuno prova muoversi, perché non si fanno le battaglie per se stessi, senza chiedere il permesso, bla bla bla.
    Sto riflettendo sulle responsabilità dei secondi, fra i quali mi annovero.
    Non siamo capaci di mettere insieme il nostro dissenso e le nostre idee. Per protagonismi personali da un lato e per mancanza di coraggio dall'altro.
    Siamo un po' come quegli animali che sono nati in cattività e che riportati nell'ambiente naturale vengono sopraffatti in un batter d'occhio: non sappiamo correre, non sappiamo volare, non sappiamo mimetizzarci, nasconderci, attaccare se serve.
    Potremo riacquistare queste abilità rimanendo in gabbia? No. Dovremo allenarci, prendere qualche bastonata, ma riusciremo a migliorarci ogni volta un poco. Ma serve provarci, cento volte, sempre con generosità.
    Rifiutiamo anche noi il livello del confronto/scontro. Spostando la metafora dall'etologia allo sport é come se il Sassuolo non si iscrivesse al campionato perché consapevole di non poterlo vincere. Il Sassuolo il campionato lo giocherà e il suo scudetto sarà la salvezza, il giocare le partite con spregiudicatezza, mettendo in mostra bel gioco.
    Per quanto abbiamo dimostrato finora ci siamo rivelati INCAPACI, e velleitariamente presuntuosi, quindi destinati a sconfitta duratura.
    Questo non é soltanto problema nostro. É problema del PD, veneziano, quello di essere anestetizzato, che non si scuote per nulla.
    Io sono delusissimo, al punto da ritenere di non essere adatto a questo mondo, di essere incompatibile, e quindi la tentazione di dedicarmi ad altro é fortissima. D'altro lato sento dentro di me una forte passione per modificare una società profondamente ingiustamente, e sento anche di avere idee da mettere a disposizione per il cambiamento. Non so se rinnoverò la tessera e andrò a votare per il congresso. Dentro di me la disponibilità a ricredermi se anche grazie all'operato di Marco vedrò a Venezia, un PD nuovo, diverso da quello che oggi mi sembra essere: un clan, con riti propri di clan che poco hanno a che fare con il progresso e il benessere dei cittadini.
     
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0 replies since 13/10/2013, 09:58   51 views
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