PD Reloaded

Passione e intelligenza: il Partito Democratico tra funzione storica e missione politica

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  1. PDVenezia
     
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    PASSIONE E INTELLIGENZA
    IL PARTITO DEMOCRATICO TRA FUNZIONE STORICA E MISSIONE POLITICA

    Chiarire la funzione storica e la missione politica del PD in Italia e in Europa: questo deve essere l'obiettivo fondamentale del prossimo Congresso del nostro Partito. Questa discussione deve essere prioritaria anche rispetto alle scelte sulle persone.
    Questo nostro impegno deve essere il risultato di un confronto all'interno del nostro partito tenendo ben presente che lo scopo è quello di consegnare alle generazioni future un Paese migliore, libero dai vincoli costituiti dalle troppe rendite di posizione dei pochi, dalla mancanza di pari opportunità e meritocrazia, dall'elusione dell'etica pubblica, dalla corruzione diffusa.
    Per fare questo è indispensabile spingere la leva anche dell'innovazione interna, rinnovando con forza i gruppi dirigenti a tutti i livelli, con la consapevolezza della necessità di formare tali gruppi alla direzione politica, evitando di sacrificare sull'altare del ringiovanimento la qualità politica dei gruppi dirigenti. Le ultime elezioni amministrative dimostrano che esiste una leva nuova di amministratrici e amministratori che sul territorio si impegnano con competenza e profitto: è anche da loro che occorre ripartire.

    ESSERE UNA FORZA POLITICA DELLA CONTEMPORANEITÀ: LE NOSTRE IDEE.

    Parole come "Equità", "Democrazia", "Legalità", sono le prospettive, le fondamenta sulle quali costruire il prossimo futuro del Partito Democratico e dell'Italia.
    La crisi economica, intaccando pesantemente il lavoro, sta compromettendo quell'insieme di valori che una civiltà fondata su di esso presupponeva: la solidarietà reciproca e tra le generazioni, un welfare universalistico di qualità, la consapevolezza che solo insieme si riesce a fare fronte alle necessità di ciascuno. Vogliamo credere che compito storico del PD è rifondare una civiltà del lavoro nella nostra contemporaneità.
    L'altro dato fondamentale con cui dovremo confrontarci è l'aggiornamento dei sistemi di welfare e socio-sanitari. Diciamo aggiornamento, perché non crediamo che il nostro modello di welfare, fondato sul principio dell'universalismo a partire dai bisogni dei più deboli, debba essere messo in discussione, bensì vanno ricercate le forme per renderlo sostenibile e competitivo rispetto alle sfide che ci attendono.
    La fragilità del sistema universitario, unita al peso delle corporazioni professionali, alla mancanza di credito per realizzare buone idee imprenditoriali in mancanza di beni propri e all'assenza di investimenti per la ricerca, ha prodotto un immobilismo intergenerazionale che penalizza i giovani. Occuparsi delle giovani generazioni significa avere senso di responsabilità, dare continuità nei valori e progressivo rinnovamento delle vecchie classi dirigenti con nuove classi dirigenti.
    Implicita in queste direttrici di impegno politico sta anche la necessità di darsi una politica economica e industriale che consenta all'Italia di giocare un ruolo fondamentale tra le grandi economie avanzate, puntando su turismo, cultura, Made in Italy e favorendo lo sviluppo di una filiera manifatturiera di qualità fondata sulla sostenibilità ambientale.
    Lo schema di sviluppo otto/novecentesco ha mostrato il suo esaurimento quando è divenuto chiaro che esso privilegiava le poco popolose società occidentali a scapito delle società dei paesi emergenti caratterizzate da un alto tasso demografico. E' essenziale comprendere che oggi la questione ambientale è uno dei volti - forse il più significativo - della questione democratica.
    Sono i giovani e le donne a costituire le risorse vere che questo paese dovrà mettere al centro se vuole ripartire. I Giovani e le Donne sono quelle energie e potenzialità innovative che in questa fase storica risultano ancora inespresse, e che il PD deve fare emergere come attori fondamentali della storia e del nostro futuro.
    È chiaro a tutti che la missione del PD non può solo risolversi nel proporre intelligenti processi di riforma dei nostri tessuti industriali, di welfare e della formazione. Tocca al PD aprire anche una nuova stagione dei diritti civili, in maniera analoga a quanto le forze progressiste e riformiste fanno nei grandi Paesi a democrazia avanzata.
    Per fare tutto ciò è necessario ragionare all'interno di una dimensione europea. La missione del PD deve quindi completarsi con la realizzazione di quell'Europa Politica che negli ultimi anni è stata accantonata a favore di egoismi nazionalistici.

    IL PARTITO CHE CI IMPEGNIAMO A COSTRUIRE.

    È necessario chiarire prima di tutto come si sta all'interno di un partito, per costruire prospettive comuni, attraverso nuovi linguaggi condivisi, l'individuazione di tematiche di discussione e processi pieni di partecipazione. L'esito finale non può essere che l'assunzione di responsabilità da parte di tutti i suoi dirigenti ed eletti nelle istituzioni, ed il carattere di vincolo per chi si riconosce in questi processi. Un approccio laico al dibattito e alle decisioni assunte è l'unica garanzia che abbiamo per evitare di rifare gli errori che hanno contraddistinto la nostra storia recente. Non è infatti soltanto alla propria coscienza e convinzione personale che ci si deve richiamare, bensì alla responsabilità politica e al modo con cui si vuole realizzare la linea politica che si è tracciata assieme.
    Bisogna ripartire da un partito aperto, ma con una struttura forte e radicata sui territori in modo federale. Ripartire dai circoli sui territori, renderli attivi nel processo decisionale e nella costruzione dei contenuti. Per questo crediamo che nel prossimo congresso la discussione negli organismi dirigenti di base (almeno fino al livello provinciale) dovrà essere svincolata dai condizionamenti delle "filiere" nazionali, per liberarci dalle troppe tentazioni personalistiche che allignano all'interno del nostro partito.
    Il modello del partito personalista non è il nostro, il PD è una scommessa diversa. E' un partito che valorizza gli iscritti e volontari riconoscendo loro ruoli e capacità di incidere sulle scelte politiche generali e territoriali. Ripensare la partecipazione non vuol dire fare a meno dei leader, bensì rinnovare il sentimento che lega una classe dirigente al popolo che si sceglie di rappresentare.
    Questo è quindi il compito che il prossimo congresso del PD ha di fronte. Una sfida complicata e affascinante cui dedicare il massimo impegno, tanto che non possiamo non sottolineare che chi si candiderà a ruoli di guida politica dovrà dedicarsi a questo, lasciando da parte quella tentazione che porta a intendere i ruoli di dirigenza del partito (a qualsiasi livello) come "trampolini di lancio" verso altri incarichi. Si tratta beninteso di un compito che non può stare sulle spalle di uno solo o di pochi, ma deve coinvolgere tantissime donne e uomini, ragazze e ragazzi, molti dei quali trovano nel PD la loro prima esperienza partitica. Cittadini, elettori, volontari che hanno scelto di stare nel PD perché hanno una concezione nuova e comunitaria della politica, e che sentono la responsabilità di contribuire alla costruzione di un progetto politico per le prossime generazioni.

    Antonio Balzano, Zelarino
    Sara Baruzzo, Salzano
    Ilaria Basciano, Jesolo
    Luca Baso, Favaro Veneto
    Matteo Bellomo, Dolo
    Barbara Bolgan, Salzano
    Mirko Bortolusso, Fossalta di Portogruaro
    Dora Bovo, Mirano
    Luca Brussato, Mira
    Alessandro Campalto, Campolongo Maggiore
    Giacomo Campigotto, Martellago
    Piertommaso Carraro, Dolo
    Emanuele Casarin, Martellago
    Stefania Cazzagon, Martellago
    Giorgia Cestonaro, Mira
    Donato Corò, Venezia
    Nicola Da Lio, Mestre
    Valentina Dal Mondo, Mestre
    Irina Drigo, Portoguraro
    Elisa Fabian, Cavarzere
    Alberto Favaretto, Marcon
    Chiara Iuliano, Dolo
    Margherita Lachin, Marcon
    Andrea Mauceri, Chirignago
    Diego Menegazzo, Camponogara
    Elena Milani, Campolongo Maggiore
    Matteo Montagner, Mestre
    Jonatan Montanariello, Chioggia
    Elena Moscatelli, Martellago
    Enzo Muoio, Zelarino
    Carlo Pagan, Mestre
    Antonio Paggiarin, Campolongo Maggiore
    Giorgio Peloso, Meolo
    Gianluca Pericoli, Mestre
    Fabio Poli, Marghera
    Mattia Pontini, Chirignago
    Giampietro Puleo, Marcon
    Matteo Regazzo, Venezia
    Francesco Rizzante, San Dona’ di Piave
    Angela Rizzato, Venezia
    Marco Rizzetto, Marghera
    Cristian Rosteghin, Mira
    Emanuele Rosteghin, Chirignago
    Cristiano Samueli, Mestre
    Chiara Sanquerin, Chirignago
    Gabriele Scaramuzza, Favaro Veneto
    Alberto Semenzato, Martellago
    Elena Spolare, Dolo
    Marco Sportillo, Favaro Veneto
    Silvia Tomaello, Martellago
    Edoardo Toso, Mestre
    Gianluca Trabucco, Zelarino
    Daniele Vanin, Chirignago
    Davide Vecchiato, Campolongo Maggiore
    Alessandro Zanuoli, Martellago
    Ugo Zorzetto, Mestre
     
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0 replies since 24/9/2013, 13:11   681 views
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